La
Via del Sacro inizia dalla frazione Pieve di Lumezzane con la sua
Parrocchiale e l’antico Battistero
risalente al XIV secolo. Prendendo il sentiero 363 all’inizio di una scaletta si sale con strada e
poi con sentiero alla chiesetta della Madonna di Lourdes che
conserva al suo interno la memoria dei caduti e dispersi di tutta
Lumezzane nella II guerra mondiale (lapidi rispettivamente a
sinistra e a destra dell’altare). Seguendo il sentiero,
discretamente ripido,
si raggiunge quindi il vasto prato con castagni
secolari con la Chiesa di S.Bernardo
e il
vicino Osservatorio Astronomico “Serafino Zani”. Il Santuario,
risalente al XVI secolo, sorge al limite di un ripiano prativo verso
la valle. E’ del tipo a capanna, preceduto da un pronao;
all'interno, quasi spoglio, una pala con la Madonna e S.Bernardo e
qualche residuo di vecchi affreschi nell'abside.
Proseguendo,
superata la malga sul sentiero 362, si incontra la Santella dei
Giori,
costruita in virtù di una promessa di devozione, e, dopo circa 20
minuti la
località Grassi da dove si sale al Santuario di S.Emiliano. Fu
fondato in epoca medievale nelle vicinanze dei ricchi pascoli dei
Grassi e di Paér e dovrebbe risalire al XII secolo. La prima
proprietà del luogo è attribuita al monastero di Sant'Eufemia oppure
a quello di Santa Giulia o ancora al monastero di
Bobbio. Probabilmente però fu l'ordine dei frati Umiliati, dedito a
pastorizia e lavorazione della lana, ad insediare qui un santuario;
nel XVI secolo sicuramente apparteneva a quest'ordine. A pochi
minuti si può cercare l’isolata Grotta di S.Cecilia (antica leggenda
locale). Ritornati ai Grassi, dalla Forcella del Vandeno, si sale
fino alla cima del Sonclino e, proseguendo ora sul sentiero 3V, si
raggiunge la chiesetta della Madonna al Campo di Gallo che ha al suo interno una lapide con i nomi dei partigiani
caduti in occasione della battaglia del Sonclino del 19 aprile 1945.
Dopo circa mezzora si raggiunge la chiesetta di Santa Barbara con un bellissimo panorama
che
domina tutta la Val Gobbia. Riprendendo poi il sentiero 3V, passando
in località Passate Brutte, si sale per la cresta del Ladino fino a
raggiungere la statua della Madonna di Facqua posta dai devoti di
Lumezzane a protezione della cittadinanza. Seguendo sempre la
cresta, dopo Punta Camoghera, si lascia il sentiero 3V per prendere
il 370 che ci condurrà
al solitario eremo di
S.Vigilio. Isolato, su un cocuzzolo tra i faggi, ricco di ex voto e
costruito per volontà di S.Vigilio, Vescovo di Trento,
evangelizzatore della Valsabbia. La leggenda vuole che nella
cisterna del santuario venissero al mondo i neonati del paese,
prelevati dai padri mentre le madri sorseggiavano un caffè con la
“levatrice”. Sempre con il sentiero 370 si scende quindi al Passo
del Cavallo dove è stata eretta, alla fine degli anni sessanta, la
singolare chiesetta dedicata al Cristo dei Monti; qui
vi era, fin dai tempi antichi, una grande Santella
costruita per la memoria religiosa dei viandanti; era chiamata “hantèl
del cauàl”.
Ripreso il percorso si segue ora il 3V raggiungendo, su uno spuntone
di roccia, l’eremo di S.Giorgio. Già nominato nel 1291 da una bolla
del Papa Nicola IV, conserva affreschi ex voto degli inizi secolo
XVI. Nella facciata si apre un portale in stile rinascimentale in
pietra di Botticino con architrave e mensole a voluta.
Proseguendo sul sentiero per 20 minuti si raggiunge il Santuario di
Conche dedicato a S.Costanzo. Sembra quasi di trovarsi di fronte ad
un convento dell'Umbria; antico monastero dedicato alla Madonna ed
eretto dall'eremita S.Costanzo che lo fece consacrare tra il 1110 e
1116 dal Vescovo Arimanno. Nella navata minore vi è un altare con la
statua di S.Costanzo, in fondo alla navata il pittore Trainini ha
ripetuto lo stesso soggetto sulla pala dell'altare maggiore; anche
il vicino ex convento rende vivamente suggestivo questo complesso.
Salendo poi alla Croce posta sopra il vicino dosso si può apprezzare
anche dall’alto l’armoniosa architettura del complesso di Conche e
vedere quasi interamente Lumezzane, la lunga cresta del Ladino,
numerose vette delle Alpi e Prealpi e, in giornate limpide, il
gruppo del Monte Rosa. Vicino al Santuario è stato collocato dai
gruppi alpini della zona il Monumento all’Alpino a ricordo della
battaglia di Nikolajevka.
Scendendo ora sul sentiero 374 si incontra
la Cappelletta di S.Apollonio (Hantèl de la caha), con la sua
limpida e freschissima sorgente oggi trasformata in fontana. Subito
dopo si incrocia la Santella di San Carlo, legata al ricordo di
S.Carlo Borromeo che qui avrebbe sostato nella visita alla Diocesi
di Brescia nel 1580. L’ultima tappa è la chiesa dedicata ai caduti e
dispersi in guerra custodita dal Gruppo Alpini di Lumezzane S.S. che
si trova in località Poffe Alte ed è raggiungibile con il sentiero
371 oppure direttamente in auto.
Da
ricordare inoltre nelle vicinanze della località Cocca la presenza
della Chiesa di San Giacomo in località Poffe e l’antica chiesa di
S.Onofrio sulla sommità del Monte Spina (con antichi affreschi). A
circa 1.000 metri di altitudine, con vasto panorama verso la città
di Brescia, risale al XV secolo. Contiene un affresco della Madonna
con il Bambino, attribuita al Foppa ed un ciclo di affreschi di
inizio secolo XVI con scene della vita di Sant’Onofrio, attribuiti
alla scuola del Romanino. In frazione Faidana va ricordata anche la
Chiesa di Santa Margherita; citata nel 1567 negli atti della visita
pastorale compiuta dal vescovo di Brescia mons. Domenico
Bollani, risultò poi riedificata nel 1625, ma nel 1634 il vescovo
Vincenzo Giustiniani impose di completarla, con lavori che si
conclusero nel settembre 1674.
Da
segnalare anche la deviazione per la chiesetta di Pias dei Grì
raggiungibile dalle frazioni Fontana e Renzo, all’interno dell’area
pic-nic ripristinata recentemente dalla Sezione C.A.I. Lumezzane.
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