Durante una delle nostre serate alla sede del CAI nel periodo di Maggio, valutiamo cosa fare durante le vacanze di Agosto e Gianluca propone di andare sul Gruppo del Civetta per scalare la Torre Venezia per la normale, una via con passaggi di 4°. 
Si discute un poco, si guardano le varie relazioni disponibili e alla fine decidiamo di dedicare tre giorni per questa gita; e aggiungiamo un giorno per la ferrata Alleghesi partendo dal rifugio Coldai: una ferrata molto bella che porta sulla vetta del Civetta.
Alla fine saremo in 5 a partire (Gianluca, Davide, Fabio, Rinaldo ed io).
Purtroppo il tempo nel periodo di Ferragosto è instabile e decidiamo di posticipare la partenza di un giorno.
Il giorno 12 Agosto si parte sperando che il tempo migliori. Prendiamo l’autostrada per Venezia e la lasciamo a Vittorio Veneto per poi proseguire per Agordo.  Ci fermiamo a pranzo dopo Agordo in una zona predisposta per le soste picnic. Togliamo dalla macchina di tutto: da un pollo allo spiedo, ad affettati di tutti i generi, per terminare con dolci tipici della zona. Sappiamo che per oggi dobbiamo arrivare solamente al rifugio Vazzoler a 1714m con un’ora e mezza di cammino e quindi ci abbandoniamo ai piaceri della cucina.  Arrivati a Listolade ci addentriamo nella valle laterale a destra e poco dopo fermiamo la macchina per poi proseguire a piedi. Il tempo sta cambiando e le montagne sono quasi tutte coperte da una coltre di nebbia.
Davanti a noi troneggia Torre Trieste sull’estremità dei Cantoni della Busazza, mentre Torre Venezia si trova sui Cantoni di Pelsa. C’è un’afa micidiale che ci fa sudare non poco.
Finalmente arriviamo al rifugio Vazzoler ed abbiamo tutto il tempo per sistemarci nella nostra cameretta e dare una sbirciatina alla torre Venezia che si trova davanti a noi. Purtroppo il tempo si mette al peggio e la sera inizia a piovere. Durante la notte e la mattina seguente si susseguiranno vari temporali e quando ci alziamo decidiamo di aspettare per decidere il da farsi. Finalmente verso le 9 il tempo cambia e decidiamo di andare a vedere l’attacco della via che posticipiamo per il giorno dopo, oggi faremo i turisti con una gita al rifugio Tissi che si trova al cospetto della parete Nord del Civetta, la parete regina delle Dolomiti. Nel frattempo il tempo si ristabilisce e le previsioni per il giorno dopo sono confortanti.
Difatti la mattina dopo il tempo è decisamente migliorato e dopo colazione partiamo per l’attacco dopo aver verificato le attrezzature per l’arrampicata. Faremo due cordate: una da due, composta da me e Gianluca ed una da tre, composta da Davide Fabio e Rinaldo. Saliamo un sentiero messo in evidenza da alcuni bolli rossi.
Ci inoltriamo in un canalone e dopo aver superato un primo masso incastrato decidiamo di legarci prima di affrontare un secondo masso enorme per la paretina sulla destra (10m di 4°). Superiamo altri due restringimenti e quando il fondo si allarga usciamo a sinistra per una traccia evidente. Andando sempre verso sinistra arriviamo ad un canale che si impenna e che è da passare prima stando sulla destra e poi sulla sinistra (30m di 4°).
Continuiamo lungo il solco in opposizione (30m di 3°). Poi andiamo verso destra su una rampa gradinata lasciando la difficile fessura sulla sinistra, vinciamo uno spacco e raggiungiamo un terrazzo chiodato.
Ci spostiamo verso destra per dei piccoli salti discontinui e raggiungiamo un estremo terrazzino.
Il tempo nel frattempo è peggiorato e ci troviamo sulla prima di tre calate da 50m cementate. Gianluca Rinaldo e Fabio preferiscono rientrare mentre io mi lego con Davide per affrontare la fessura Cozzi (20m di 4°).
Proseguiamo in diagonale sulla destra e guadagniamo il ballatoio detritico che cinge quasi tutta la sommità, voltiamo lo spigolo e sormontiamo la spaziosa vetta.
Fa piuttosto freddo, quindi dopo aver scattato qualche foto ed aver bevuto qualcosa ci accingiamo a scendere.
La parte più bella della discesa è sicuramente quella delle tre calate sulla parete strapiombante di 150m.
Rientriamo poi verso il rifugio Vazzoler dove ci attendono i nostri amici. Prepariamo gli zaini e dopo aver salutato i gestori per l’ottimo trattamento avuto, rientriamo verso la macchina.
Non tutte le cose sono andate come volevamo, ma siamo comunque soddisfatti per i tre giorni trascorsi in un ambiente veramente unico. Ci attende ancora un lungo viaggio in macchina; ci fermeremo a mangiare una pizza per poi proseguire e sospirare il proprio letto.
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