Un anno fa o poco più entrai a far parte del Gruppo Alpinisti  Lumezzane, già socia CAI da quasi sette anni; spinta dalla grande passione per la montagna  volevo accostarmi di più al mondo dell’alpinismo  e soprattutto dell’arrampicata. Conoscevo già alcuni soci del Cai  in quanto frequentavo da alcuni mesi la palestra di Inzino dove sperimentavo, anche se in un ambiente artificiale, il “brivido” dell’arrampicata. Il mio primo impatto con il GAL è stato il primo  martedì del mese di novembre del 2003  e, al di là di un primo momento d’imbarazzo, mi sono sentita subito a mio agio fra persone simpatiche, schiette e disponibili.
Da quel giorno sono seguiti altri incontri ed altri bei momenti come la gita sul Monte Baldo, molto suggestivo con la neve, e le uscite di arrampicata; ma l’esperienza più significativa e più coinvolgente è stata sicuramente l’uscita di tre giorni all’Isola d’Elba.
All’alba di sabato 17 aprile 2004 partimmo  con tre auto da Lumezzane diretti a Livorno  per prendere il traghetto che ci avrebbe portato all’Isola dove ci attendevano altri soci partiti in avanscoperta il giorno prima. Il desiderio di arrivare al più presto era talmente grande che il viaggio sembrò meno lungo di quello che in realtà era. Appena il tempo di arrivare in albergo, dove ci attendeva un’allegra combriccola,  e via senza esitare alla scoperta dell’Elba, alla ricerca di falesie da arrampicare. 
Il tempo non era dei migliori, con il cielo che sembrava impazzito e le nuvole che correvano a coprire e scoprire il sole di continuo;  tuttavia l’Isola mi sembrò stupenda: uno spettacolo indimenticabile di luci, colori e profumi.
Dopo circa mezzora di auto ed un quarto d’ora a piedi raggiungemmo una piccola insenatura e una spiaggia di sabbia lucente  al di sopra della quale si innalzava la falesia tutta a nostra disposizione su cui  arrampicammo in tutta tranquillità fino al calare del sole. La sera poi, dopo aver ben mangiato e ben bevuto, ci concedemmo un giretto per il paese, Procchio, che, data la bassa stagione, era quasi deserto. La mattina successiva i più mattinieri e più audaci non disdegnarono una passeggiata sulla spiaggia o addirittura uno jogging tonificante in riva al mare, accarezzati dalla brezza marina.
Il tempo prometteva bene, a differenza dei giorni precedenti, e così, dopo un’abbondante colazione, partimmo alla ricerca di una falesia che era situata non sul mare ma verso l’interno. 
Durante il breve tragitto in auto qualche sosta per ammirare e scattare fotografie era obbligata anche perché la strada ci regalava uno spettacolo incantevole:  l’Isola si mostrava in tutta la sua bellezza e il suo splendore con  le insenature e le spiagge di sabbia chiara, ed il cielo era così limpido che si potevano scorgere nel mare le isole dell’Arcipelago Toscano ed in lontananza addirittura la Corsica.
Il sole ormai era alto quando, dopo un po’ di smarrimento, riuscimmo a trovare il sentiero  attrezzato con via ferrata che ci condusse alla falesia deserta; calate le corde e con le scarpette ai piedi eravamo pronti  in un attimo per un’altra avventurosa arrampicata. 
Non tutti però erano con noi: c’era chi, attratto dal calore del sole, non ha resistito e accovacciato alla meglio sulla roccia si lasciava baciare dai suoi raggi.
Al ritorno una tappa alla rinomata spiaggia di Fetovaia era d’obbligo per goderci con calma il resto di una indimenticabile giornata di sole all’Isola d’Elba.
Il mattino dopo purtroppo pioveva e le previsioni per la giornata non erano confortanti. Decidemmo quindi di fare i turisti e di visitare un po’ l’Isola affascinante anche sotto la pioggia battente.
Cambiando il nostro programma a causa del maltempo, decidemmo di anticipare la partenza, ormai rassegnati all’idea di dover lasciare questi luoghi che ci avevano regalato davvero tre splendide giornate. Ma per tutti noi  rimarrà il ricordo di questi luoghi bellissimi circondati dalla natura ancora intatta e ricca di vita che offre questa piccola grande isola.

					Daniela

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