Il monte Aviolo è una bella montagna sopra  Edolo alta 2881 mt. e la parte finale è abbastanza impervia; anche salendo dalla via normale nell’ultimo tratto bisogna fare attenzione. Durante una serata nella sede del CAI Lumezzane esce la proposta di salire sull’Aviolo dal bivacco Valerio Festa per la cresta est che presenta alcuni passaggi di  3° grado. Anche questa era una montagna che avevo visto tante volte e c’erano già stati più progetti per salirla quindi mi unisco con entusiasmo al gruppo che vorrà partecipare a questa iniziativa. 
Alla fine saremo in quattro a partire, Io, Gigi, Davide e Giovanni. Partiamo il sabato pomeriggio, il tempo non è dei migliori, anzi prima di arrivare a Edolo prendiamo anche un temporale e il cielo è cupo; però quando iniziamo a salire per la strada che porta alla condotta che alimenta il laghetto artificiale a sud di Edolo il cielo inizia a schiarirsi. Lasciata la macchina verso le 17.30 ci avviamo verso la Malga Stain per poi entrare nella selvaggia Val Gallinera che porta al Bivacco Festa a metri 2330; la tabella di marcia è di 3 ore di cammino, per fortuna il tempo si è messo al bello, ma il terreno è inzuppato e le piante sono fradice di acqua perché il temporale è passato da poco. Arrivati a Malga Stain a 1780 mt. si presenta l’imponente parete nord del Corno Baitone; dopo 2 ore siamo finalmente al bivacco. Dopo una frugale cena usciamo a goderci il panorama della cresta est dell’Aviolo e la parete nord del Corno Baitone. 
Il bivacco si raggiunge anche dalla Val Paghera che inizia a Vezza D’Oglio; si arriva al rifugio vicino al lago Aviolo e si prosegue con comodo sentiero fino al bivacco. Alle 5.00 siamo già imbragati e pronti per partire, il tempo per fortuna è bello e non fa nemmeno freddo.   
La corda per il momento la teniamo nello zaino e decidiamo di partire slegati, se ci sarà necessità la useremo. Nella prima ora è più un camminare, ma poi finalmente si inizia ad arrampicare. La cresta è veramente molto bella e divertente, la roccia è sana e ben appigliata. Saliamo con cautela, in soli due punti usiamo la corda perché i passaggi sono delicati e non è il caso di rischiare. Dopo 4 ore siamo in vetta un po’ affaticati perché di soste ne abbiamo fatte poche e la cresta era abbastanza lunga e con un dislivello complessivo di 550 metri. Ma ne valeva la pena. 
È sicuramente una delle più belle creste che abbia mai percorso e dalla vetta il panorama spazia dall’Adamello al gruppo del Bernina, le montagne della Aprica e la parete nord del Baitone. Il tempo tiene e allora ce la prendiamo con comodo, mangiamo e beviamo la poca acqua rimasta, riposiamo e ci godiamo il panorama. Dopo un’oretta iniziamo a scendere seguendo la via normale. Il primo tratto è ripido e troviamo anche un po’ di neve, abbiamo solo una picca con noi quindi scendiamo con attenzione. Ci sono anche alcune catene che aiutano la discesa. Man mano si scende il sentiero si fa più agevole, arriviamo su un ghiaione e poi il sentiero si fa più pianeggiante. 
Anche il rientro è piuttosto lungo e impieghiamo 3 ore per arrivare alla macchina in località Preda a 1502. Arriviamo verso le 13.00 affamati e dopo esserci cambiati ci avviamo verso una pizzeria sul lago d’Iseo.
				Gino
                              
                                                                                                                               
IL RISCHIO ZERO IN MONTAGNA 
NON ESISTE

Uscire illesi da una valanga è una vera fortuna, 
è meglio però non approfittarne!

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