Quante volte ho guardato questa vetta con ammirazione per la sua bellezza e per la sua verticalità. La prima volta è stata nell’88 quando con un gruppo di amici ho percorso la mia prima ferrata, le Bocchette Centrali e le Bocchette Alte. Nell’agosto del 2000 insieme a Giancarlo e Gigi abbiamo scalato il Campanile Alto dalla via normale; dalla sua vetta si ha una bellissima visuale del Campanile Basso. Sono iniziati i primi discorsi riguardo una possibile ascensione negli anni futuri, e finalmente si programma per l’estate del 2002. Nel frattempo si era creato un bel gruppetto di appassionati di arrampicata trainato da Davide, Giancarlo e Gianluca ed era maturata la consapevolezza di poterla fare. Si decide di partire il 20 luglio pomeriggio da Vallesinella per il rifugio Pedrotti passando per il rifugio Brentei e la Bocca di Brenta. Questo ci permette di arrivare prima il giorno dopo all’attacco attraverso la via ferrata delle Bocchette Centrali. Arriviamo al rifugio poco prima delle 19.00. Il tempo si deteriora, non abbiamo problemi per il pernottamento; ci viene assegnata una stanzetta tutta per noi e questo ci permetterà di continuare la serata vissuta in allegria alla nostra tavolata. Le barzellette di Giorgio e qualche grappino ci hanno accompagnato oltre l’orario consentito. La mattina, sveglia alla 6.30 e colazione. Prepariamo gli zaini e ci avviamo verso l’attacco. Per fortuna il tempo è cambiato, adesso è quasi sereno e la roccia è abbastanza asciutta. Dopo aver percorso il primo tratto delle Bocchette Centrali arriviamo al punto di partenza, prepariamo le cordate, io salirò da secondo con Gianluca, Rinaldo con Davide e nell’ultima cordata si alterneranno Gigi e Giorgio. Si attacca l’esposta parete Poli e il primo tiro mi impegna più del dovuto perché, pensando alla difficoltà dell’arrampicata, sono un po’ nervoso e agitato; questo però sparirà nei tiri successivi, si traversa verso la parete est salendo per caminetti e gradini fino a raggiungere la grande cengia detta “ Stradone Provinciale”, si gira la parete nord e si perviene allo spallone  ovest; per un ripido camino ci si porta all’Albergo del Sole (per la verità questo è il tratto più freddo su cui abbiamo arrampicato). Dopo aver percorso un traverso a sinistra ci troviamo sull’espostissima parete Ampleier per gli ultimi tiri prima dell’arrivo in vetta. Sono tranquillo e salgo concentrato, l’ultimo tratto cambia di pendenza e Gianluca deve insistere perché io lo superi. E così eccomi in vetta. Poco dopo arrivano Davide e Rinaldo, quindi Gigi e Giorgio. Ci congratuliamo a vicenda e ne approfittiamo per bere e mangiare qualcosa dopo quattro ore di salita. Il tempo sta cambiando, la nebbia fa la sua comparsa e si sente un vento gelido. Dopo le foto di rito iniziamo a calarci in corda doppia; alternandoci con le corde ci avviamo alla base, la penultima calata di 40 metri è veramente spettacolare perché ci si stacca qualche metro dalla parete e, se nel frattempo ci si gira, anche lo spettacolo è assicurato. Finalmente arriviamo alla base del Campanile Basso, un po’ infreddoliti perché il sole non si è più visto, ci cambiamo le scarpette e c’incamminiamo per Vallesinella. Durante il tragitto, che non è corto, parliamo di arrampicate e di progetti futuri. Ripenso con soddisfazione a queste due giornate vissute intensamente.
                                                                 Gino

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