Il Mio Primo Ghiacciaio |
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E' ormai qualche anno che partecipo con sempre maggior gioia alle attività della nostra Sezione. Durante la scorsa stagione escursionistica mi sono cimentata nella mia prima ferrata e devo dire che è stata un'esperienza indimenticabile. Penso di aver raggiunto un grande traguardo. Ma come ci insegna la montagna, ogni meta si raggiunge con pazienza, perseveranza e fatica, passo dopo passo se si vuole, si può raggiungere la meta. Non avevo mai considerato l'idea di andare su un ghiacciaio, ma il mercoledì in sede si parla di tutto e durante la preparazione della gita alpinistica stavo a sentire i discorsi dei più esperti. È stata Norma la prima ad incoraggiarmi, poi ne ho parlato con Giancarlo che si è offerto di accompagnarmi. Sabato 3 Luglio siamo partiti di buon ora verso la Funivia del Diavolezza nel gruppo del Bernina (Svizzera). La giornata era caldissima, la salita a piedi fino al rifugio é stata molto piacevole e comoda. Il rifugio era affollato di turisti giapponesi arrivati lassù in funivia durante una breve tappa di un tour turistico, alcuni addirittura con scarpette ed abiti da città assolutamente fuori luogo a quelle quote. Durante la serata si è scatenato un forte temporale e ad ogni tuono o fulmine eravamo sempre più preoccupati. Ma i più esperti si dicevano fiduciosi.
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Infatti, l'alba del mattino dopo era spettacolare, dopo un breve tratto ci siamo legati per proseguire in cordata. Non ho avuto particolari difficoltà a camminare con i ramponi, la neve era bellissima. Fino ad ora avevo solo visto in fotografia o sentito parlare di crepacci e seracchi, ma vederli dal vero è tutt'altra cosa. Mi hanno impressionata i vari strati di colore della neve che si sono accumulati e compressi nel tempo. Mi ricordavano quasi i cerchi dei tronchi degli alberi che ad occhi attenti possono raccontare la loro storia. L'ultima parte della salita era molto ripida, sembrava di salire un'interminabile scalinata, vedevo davanti solo un muro di neve. Dall'anticima alla cima vera e propria c'era un passaggio su una stretta cresta, non osavo alzare lo sguardo e ancora meno guardare giù dai due lati. Ero solo concentrata sulla successiva impronta da calpestare lasciata dai miei compagni di cordata. Ma quando siamo arrivati in vetta allora sì che ci si poteva guardare attorno, lo spettacolo era fantastico, il cielo di un azzurro bellissimo e la vista sulle montagne circostanti da togliere il fiato, quanta gioia ed emozione con gli abbracci e le strette di mano di rito al raggiungimento della meta con gli amici lassù! Insieme alla mia amica Clara diciamo sempre che la gioia di arrivare alla meta vale ogni goccia di sudore che abbiamo versato per raggiungerla.
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La discesa è stata davvero molto impegnativa, la neve era più morbida a causa del sole ed i coordinatori del gruppo hanno deciso per un percorso più ampio per aggirare i crepacci che sono molto più pericolosi in quelle condizioni. Ecco la grande e importantissima differenza che c'è quando si effettuano queste gite con persone esperte e qualificate. Tutto è andato nel migliore dei modi ed al ritorno al rifugio eravamo tutti felicissimi, ma ancora più felici di scaricare gli zaini pesanti a coloro che hanno scelto di scendere fino al pullman in funivia lasciandoci il piacere di una discesa panoramica e alleggerita. Così, con un gruppetto guidato da Livio, siamo scesi da un ripido pendio coperto di neve praticamente sciando con gli scarponi. Un divertimento unico! Desidero ringraziare i coordinatori, Riccardo, Giancarlo e Davide per la bellissima gita; il mio capocordata Giancarlo in particolare, che, con pazienza e professionalità, ha reso questa esperienza indimenticabile. E con loro gli altri compagni di cordata Sabrina e Armando e tutti i partecipanti per la bella compagnia. Alla prossima.
Giusi R. |
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