Sembra ieri, quando nella primavera del 2005 ho conosciuto il GAL per un’uscita alle Placche Zebrate; ripensandoci più tardi ho avuto la certezza che ero pronta per qualche cosa di nuovo e credo di essere stata molto fortunata poiché era proprio di loro che il mio animo aveva bisogno.
	Dopo quella prima esperienza il legame con chi adesso posso chiamare fratelli si è consolidato ed ora so per certo che non potrei più vivere tranquillamente senza di loro.
	Il processo di conoscenza è durato per il resto dell’anno, poi è arrivato il 2006 e si sono rivelati dodici mesi entusiasmanti. Mi rendo conto di essere stata una specie di tortura per il gruppo; avevo una pressante voglia di provare situazioni nuove e mi hanno accontentato, cima dopo cima ho visto crescere il mio entusiasmo e le nostre affinità.
Nel frattempo imparavo che l’alpinismo non è niente di facile né di leggero e man mano che proseguiva il 2006 le mete diventavano più impegnative, ma spesso ero io a chiedere le difficoltà; in cambio davo presenza costante e la voglia di imparare e crescere velocemente: a quasi cinquant’anni mi trovavo ad imparare ad ogni uscita cose nuove ed ero certamente un’allieva molto motivata.
Da allora più di cinquanta uscite nello scorso anno e quasi trenta fino all’ottobre del 2007 che hanno compreso canali, creste, ghiacciai e roccia. Ci siamo spinti anche all’estero con gite che Luca organizza con passione. Ora attrezzature e manovre mi confondono un po’ meno, ma so di essere inesperta come i primi tempi perchè non ci s’improvvisa alpinisti.
	Tante e diverse le nostre mete alpinistiche; ad esempio, giusto pochi mesi fa il Canale del Cercen è stato salito con un emozionante bivacco notturno all’aperto ed ultimamente la Biancograt, stupenda cresta del Bernina è stata scalata in rapida successione da due diversi gruppi del GAL.
	Ho potuto vedere come tutta la squadra cerchi costantemente di coinvolgere altra gente per far capire quanto la montagna può regalare, poiché l’obiettivo vero non è esclusivamente soddisfare il nostro grande desiderio di vette, ma l’organizzare percorsi alpinistici che possano interessare anche persone amanti della montagna ma senza la compagnia giusta per cominciare.
E’ un grande piacere infatti quando ci si ritrova alla mattina prima dell’alba per una gita e si vede che il gruppo conta più dei soliti partecipanti; è in quei frangenti che i nostri insostituibili ragazzi, anima vitale del GAL, sanno trovare percorsi sempre nuovi ed emozionanti per far elevare una semplice camminata al ruolo di esperienza di vita che segna l’animo indissolubilmente.
			
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Sanno infatti guidare i meno esperti in vie anche non facili seguendoli nei percorsi con attenzione ed amicizia; in molte occasioni ho notato quanto le difficoltà possano far nascere in loro inaspettate doti d’insegnanti, ovviamente non parlo di Carlo, già provetto aiuto istruttore CAI. Di frequente, osservandolo, ho la certezza sia nato proprio per istruire allievi.
	Ma non è solo questo; ho trovato pure quanto può essere piacevole riunirsi per visionare fotografie e riprese delle gite compiute, opera solitamente del regista Giovanni con l’indispensabile coordinamento di Davide,  commentando percorsi e itinerari tra un progetto e l’altro.
	C’è poi il Ladino che per me era un’esperienza nuova. Da subito mi ha coinvolto molto, ho ricominciato a scrivere proprio per un articolo, cosa che non facevo da molto tempo, e da allora riporto sulla carta quasi tutte le esperienze che mi coinvolgono.
Trovo giusto approfittare del piacere che procura scrivere per fissare quanto è realizzato dal gruppo, oltre che per conservare la memoria delle nostre avventure personali, ma anche per aiutare con dati ed impressioni chi vuole ripercorrere i nostri itinerari.
Relazioni che trovano spazio nel sito internet http://xoomer.alice.it/cailumezzane                       dove si possono vedere pure alcune fotografie delle nostre escursioni più impegnative, i volantini aggiornati del calendario gite del CAI Lumezzane e di tutte le varie attività in svolgimento, sempre cercando di tenere un filo diretto ed immediato con tutti quelli che amano la montagna come noi.
 Ma il GAL ed il CAI di cui facciamo parte non sono solo questo; siamo giusto reduci dell’ennesima esperienza dettata dalla voglia di coinvolgere gente, una bella mostra fotografica con l’inserimento di un allestimento di materiali e quant’altro la nostra fantasia ci suggeriva. Ci siamo buttati a capofitto e posso dire di aver partecipato ad un progetto che si è fatto onore ed ha suscitato l’interesse di molti visitatori.
E non è finita, parlando col nostro Presidente Beppe, già nuove idee sono nell’aria, si stanno infiltrando allegramente nei nostri pensieri e so di sicuro che dopo i primi momenti d’incertezza diverranno veri obiettivi. Poi il domani, altre storie ed altre mete, grandi o piccole non importa, basta che il gruppo sia unito e sappia dare a sè ed agli altri gioia ed alpinismo.       
      Marina L.
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